Avigliana Consiglio Comunale: è già polemica dura sul bilancio

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Lettera del 3 luglio sul bilancio del Comune di Avigliana.

Dovremo ricordare spesso al sindaco e ai suoi consiglieri, cui abbiamo fatto non formali auguri di buon lavoro nell’interesse della città, che governano su andato di una minoranza di elettori. Dovremo farlo perché, nonostante la nostra manifestata disponibilità alla collaborazione, i segnali del riconoscimento di un risultato che fotografa una città significativamente divisa sembrano davvero pochi. Con conseguente scarso riconoscimento del ruolo e delle prerogative delle opposizioni. Al primo banco di prova, già al primissimo Consiglio, sulla decisiva questione di un’approvazione tardiva del Previsionale 2022-2024 soprattutto, si è capito che si pensa di continuare sulla triste china dell’autoreferenzialità”. I quattro rappresentanti in Consiglio dell’alleanza civica trasversale “Progetto Adesso Avigliana” – Toni Spanò (capogruppo), Mario Picciotto, Luca Carnino (eletto vicepresidente dell’Assemblea) e Giorgia Wood – dimostrano che “intendono rappresentare con determinazione e puntualità l’oltre 40 per cento dei cittadini che ci ha scelto in nome del cambiamento“.

Sul fronte più istituzionale, dalla principale forza di opposizione non sono mancate le aperture, pur indicando come imprescindibile “quel rispetto per le persone e le proposte che è colpevolmente mancati in campagna elettorale da parte di Avigliana Città Aperta”. Facendo convergere i propri voti determinando l’elezione all’unanimità a presidente del Consiglio di Renzo Tabone, ad esempio, si è evidenziato quanto “sia necessario che chi lo presiede guardi alla dialettica in Consiglio come un valore e non come un fastidio per l’agire arbitrario della maggioranza”. 

LA SINTESI DI “PROGETTO ADESSO AVIGLIANA” DELLA PRIMA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE

I consiglieri di opposizione rinunceranno ai “gettoni di presenza” (analoga scelta in maggioranza) e chiesto che “la somma ricavata dal mancato incasso costituisca un fondo che annualmente sia destinato a una finalità sociale davvero insieme e rendicontata con trasparenza”. È stato chiesto, poi, che “sindaco, assessori e presidente devolvano la quota di incremento dei loro emolumenti, come gesto simbolico, al medesimo “fondo”. Come chiariscono da Progetto Adesso Avigliana, “non è il cedimento a certa retorica populista, bensì una proposta che vuole innescare un riavvicinamento tra cittadini e istituzioni“.
Il Previsionale, portato all’approvazione in tempo solo grazie alla proroghe, è stato l’ultimo argomento di scontro nel precedente mandato e il primo in questo. Prima perché, secondo tutte le opposizioni, si attendeva “l’allungamento dei tempi senza chiarire quali motivazioni rendevano difficile la chiusura dei conti preventivi, senza sviluppare alcun confronto con le minoranze“; ora perché, nonostante un’ulteriore proroga al 31 luglio, non si pensa di cercare “modalità di effettiva partecipazione dei rappresentanti della maggioranza degli elettori, i due gruppi di opposizione, all’elaborazione di priorità e linee“. Alla richiesta del capogruppo Toni Spanò di “ritiro del punto e costruzione di confronto, magari per dare un segnale di cooperazione, cogliendo come opportunità l’ulteriore iterazione dei tempi” , fatta propria anche dalla collega Rosi Patrizio, è arriva il niet del sindaco e del suo gruppo. “Nemmeno – aggiunge Spanò – abbiamo ricevuto spiegazioni su perché, dopo anni in cui si è rivendicata una virtuosità di bilancio, si sia dovuto attendere per la predisposizione e approvazione del bilancio di previsione 2022-2024″. Per il già candidato sindaco, “ad Andrea Archinà darà anche fastidio che gli si ricordi che rappresenta la minoranza degli elettori, per di più a fronte di un incremento degli astenuti, ma possiamo fare a meno di evidenziarlo vedendo quante sgrammaticature segnano il suo rapporto con le opposizioni. Triste continuità del clima di delegittimazione cui abbiamo assistito in campagna elettorale“.
Proprio in riferimento a questo, richiamando il primo punto all’Ordine del Giorno della prima seduta della consiliatura, Mario Picciotto attacca duro Archinà e i suoi, “il fatto che si sia verificato che per alcun consigliere sussistono condizioni di ineleggibilità dimostra come fossero semplicemente diffamatorie bugie vere gravi accuse, si sono evocati a proposito i termini mafioso e pregiudicato. Qualcuno dovrebbe semplicemente scusarsi. Sappiamo che non lo faranno, perché lo stile o l’hai o non l’hai“.

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