L’astronauta Villadei incanta l’auditorium Magnetto di Almese

ALMESE – Ieri sera all’Auditorium Magnetto si è svolta un’interessante serata dedicata allo spazio con la presenza del Tenente Colonnello Walter Villadei introdotto dalle parole della studentessa almesina Linda Raimondo , già conosciuta per altre interviste ad astronauti illustri.

42 anni, 186 cm di altezza per 83 kg di peso, stretto nella tuta di volo azzurra, Walter Villadei, romano, ufficiale superiore dell’Aeronautica Militare ed ingegnere aerospaziale, risponde appieno all’immagine del cosmonauta.

Il Tenente ha una grande dote che salta subito all’occhio: la passione verso tutto quello che fa, naturale, quasi dovuta in chi compie una scelta di vita così fuori dall’ordinario, ma accompagnata da una forte capacità di contagio e di rendere gli altri partecipi di un mondo quasi sconosciuto. Così è stato ieri sera in una sala gremita mentre lo ascoltano parlare di esplorazioni spaziali, di vita a bordo della stazione internazionale e di opportunità fornite dalla sperimentazione scientifica.

Il suo racconto con un linguaggio semplice e diretto sottolinea la sfida, il brivido di chi puo’ scrutare l’ignoto, per  conoscere e guadagnare nuovi spazi di conoscenza.

Walter Villadei, ha raccontato anche la sua esperienza personale in Russia dove è stato mandato dall’Aeronautica Militare con l’Agenzia Spaziale Italiana come primo ingegnere aerospaziale. Ha raccontato di aver completato la fase avanzata di addestramento al Gagarin Cosmonaut Training Centre di Star City, Russia conseguendo la qualifica di Soyuz Flight Engineer n.1 e quella avanzata sui sistemi russi utilizzati per le attività Extraveicolari e della stazione spaziale internazionale, il principale laboratorio spaziale in condizioni di microgravità.

L’addestramento, durato complessivamente un anno e mezzo, rappresenta una specializzazione sui sistemi della Soyuz. L’ingegnere di bordo è il membro dell’equipaggio che affianca il Comandante della Soyuz durante tutte le fasi di volo e soprattutto, in caso di emergenza, è responsabile dell’analisi dei sistemi di bordo. La Soyuz continua ad essere l’unico mezzo attualmente operativo per trasportare equipaggi da e verso la Stazione Spaziale Internazionale con lancio dalla base di  Baikonour, in Kazakhstan.

La presenza italiana in campo scientifico e tecnologico è di assoluto primo piano: lo è sempre stata e lo è ancora oggi. La stazione spaziale internazionale ha un segmento, quello internazionale, che è stato realizzato per il 40% dal’Italia. Siamo stati il terzo Paese, quindi la terza Aeronautica, al mondo a lanciare un satellite nel dicembre del 1964; che ha assicurato, nel settore spaziale, una presenza costante sin dagli anni 60. Siamo il terzo contributore dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), gli unici ad avere un accordo bilaterale con la NASA. Abbiamo quindi una competenza industriale e tecnologica che ci consente, se riusciremo a mantenere una strategia ed una politica coerenti, e fissati alcuni obiettivi, di giocare un ruolo importante nel più generale scenario internazionale.

E’ di assoluta importanza quindi avvicinare i giovani a questo affascinante mondo che riserva ancora moltissime opportunità lavorative anche se richiede tanto studio e passione.