Alpignano, passa in Consiglio Comunale il nuovo piano regolatore della città

Alpignano, via Cavour

ALPIGNANO – Nella seduta di giovedì 29 novembre il Consiglio Comunale ha discusso e approvato le controdeduzioni alle osservazioni fatte da Regione Piemonte in merito alla variante generale del Piano Regolatore alpignanese approvato nel 2015. La corposa delibera è stata presentata dall’assessore all’urbanistica Tamara Del Bel Belluz, che ha ripercorso le tappe del piano. L’assessore ha ricordato che il piano precedente, datato 1997, è attualmente ancora in vigore poiché dopo l’approvazione del 2015 da parte del Consiglio Comunale il piano è passato al vaglio della Regione.

Non si sarebbe potuto rifare il piano da capo? “Certamente”, afferma l’assessore. “Ma ciò avrebbe dilatato di molto i tempi, e il nostro Comune non può attendere oltre l’adozione di un documento così fondamentale”. Dalla relazione tecnica del piano fermo in Regione erano emersi vizi di forma gravi, incoerenze nell’assegnazione dei codici delle aree e errori di calcolo su ogni singola scheda. “Un piano regolatore che dovrebbe regolare la materia edilizia si trasforma così in un documento debole con ampi margini interpretativi, con la possibilità di applicare le norme in modo altrettanto flessibile a seconda di chi ci si trova davanti”, commenta il capogruppo di Alpignano SiCura Fabrizio Dosio.

La maggioranza non ha mancato di sottolineare come uno dei cavalli di battaglia di parte dell’opposizione, cioè la variante alla provinciale, sia stato in realtà stroncato anche da Regione Piemonte perché come variante sarebbe stata del tutto incoerente e avrebbe reso edificabili aree attualmente agricole, con conseguente eccessivo consumo di suolo: nessuna traccia della strada RFI nel nuovo piano. E’ stata inoltre regolata la possibilità di demolire le superfettazioni del centro storico, recuperando cubature utilizzabili altrove. La votazione delle controdeduzioni ha registrato il voto positivo della maggioranza: Alpignano SiCura, SiAmo Alpignano e del Movimento Cinque Stelle per l’opposizione.