Condove: in borgata Muni una targa ricorda il partigiano Shota Namiceishvili

CONDOVE – Si è svolta sabato 1° ottobre la commemorazione nella frazione Muni, da parte dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia sezione Condove-Caprie, dell’uccisione di un combattente georgiano che disertò dall’esercito tedesco, nel quale era inquadrato, e fuggì sulle montagne. Nel piccolo abitato, con un compagno che scampò all’uccisione nascondendosi, fu sorpreso dalla Wehrmacht e trovò la morte; era il 15 aprile del 1945. Grazie ad una ricerca storica condotta dall’Associazione Russkij Mir di Torino, il partigiano georgiano caduto a Muni è stato identificato con certezza e, durante la cerimonia, è stata inaugurata una targa con il suo nome: Shota Namiceishvili. Inoltre l’amministrazione ha deciso di dedicare il piazzale della borgata alla “113ª Brigata Garibaldi – Distaccamento Partigiani Georgiani”.

LA STORIA

Sulla morte dei partigiani a Condove in Borgata Muni. La morte del combattente, per i tedeschi un disertore, è stata poi ricordata con un cippo in pietra che ne riporta il nome. Sull’identità del partigiano da pochi la studiosa Anna Roberti, presidentessa dell’Associazione culturale Russkij Mir di Torino, ha avanzato alcuni dubbi; ma tant’è l’importanza dell’avvenimento non cambia. Sabato 17 ottobre una delegazione dell’ANPI di Condove-Caprie si è recata sul posto per una breve cerimonia.

I RUSSI TRA I PARTIGIANI

Durante la guerra in Italia furono molti gli stranieri che combatterono e morirono. Il caso più numeroso, più noto e studiato è quello dei partigiani sovietici. Nel primo libro scritto sull’argomento, Mauro Galleni ricavò dai ruolini militari la cifra di 4981 combattenti e 425 caduti. Quattro di loro sono insigniti di medaglia d’oro al valor militare. Dopo la scomparsa dell’Unione Sovietica, ulteriori studi hanno indagato più nel dettaglio la partecipazione alla resistenza italiana di ucraini. Anche georgiani, azeri e ancora armeni. Quindi lettoni, kazaki, bielorussi e daghestani. A Condove c’è anche una via, e un monumenti dedicato a questi combattenti partigiani nel parco del Gravio.

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